mercoledì 7 novembre 2012

Grey panther, You can, again!



Che dire. Ascoltare Mr Obama nel giorno della sua vittoria ci ha nuovamente emozionato.  Anzi, rispetto a quattro anni fa abbiamo provato anche un po' di invidia,  nel constatare che nonostante la terribile crisi che anche gli States stanno attraversando, rimane inalterato nel popolo americano un forte desiderio di appartenenza, una coesione, che fa ancora credere nell'"American Dream", nella possibilità di riscatto,  partendo da ogni condizione sociale e da ogni età.
Ed è proprio qui che volevo andare a parare, dopo aver letto qualche stralcio del nuovo saggio di Federico Rampini,  "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo" - manifesto generazionale per non rinunciare al futuro -  dove per noi s’intende l’immensa platea occidentale dei baby boomers diventati appunto pantere grigie alla soglia dei cinquantanni ed oltre. Perchè nella società americana non sempre questi individui sono considerati articoli da rottamare a breve, nè tantomeno bieco ostacolo alla legittima voglia di realizzazione delle giovani leve.
 Perchè è vero che non dovremmo sottrarci alla condizione esistenziale della vecchiaia,  nè arrabbattarci in goffi e patetici tentativi di emulazione nei confronti delle nuove generazioni, ma se siamo in buona salute e abbiamo ancora delle carte da giocare, con la possibilità di sviluppare nuove relazioni o di soddisfare le nostre aspirazioni culturali e lavorative oltre una certa soglia anagrafica, dobbiamo per forza considerare questo una colpa?
 Mi ha fatto sorridere la testimonianza di un tale Michael Winerip che scrive così sul blog del New York Times:
«Stavo per chiamare il Telefono Amico e avvisarli degli abusi (in ambito lavorativo) subiti dai miei figli, ma il mio cellulare non funzionava. Allora ho chiesto ai miei figli uno dei loro telefonini: so che funzionano bene visto che glieli ho pagati io. E non ho avuto difficoltà a contattarli: vivono tutti in casa mia. Già, sono loro la Generazione Millennio che io starei derubando del suo futuro. Non solo vivono in casa mia e mangiano a casa mia, ma guidano automobili che ho comprato io e vanno all’università perché la retta la pago io».
Dice Gad Lerner: " L’Italia fanalino di coda della demografia e del debito pubblico diviene  nel  saggio di Rampini un potenziale laboratorio sociale di iniziative dal basso che suppliscono alla ritirata dello Stato e dei privati. Il paese ideale per vivere la riscossa dell’Età del Bis, coltivandone le vocazioni. Senza avere paura degli orologi". Pantere grigie, all'arrembaggio!

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