martedì 31 luglio 2012

Merde d'artista o artisti di merda?


Il prossimo anno ricorre l'80° della nascita di Piero Manzoni, detto Manzù, morto a neanche 30 anni per infarto.
Negli anni '50, frequentando gli ambienti artistici milanesi, conobbe Lucio Fontana, il fondatore dello spazialismo, reso celebre dai suoi buchi e tagli sulla tela.
Ma lui andò oltre, indicando la necessità di nuove soluzioni, nuovi metodi, nuove misure e scrivendo così:

non riesco a capire i pittori che (...) si pongono a tutt'oggi davanti al quadro come se questo fosse una superficie da riempire di colori e di forme (...). Tracciano un segno, indietreggiano, guardano il loro operato inclinando il capo e socchiudendo un occhio, poi balzano di nuovo in avanti, aggiungono un altro segno, un altro colore della tavolozza, e continuano in questa ginnastica (...). Il quadro è finito; una superficie d'illimitate possibilità è ora ridotta a una specie di recipiente (...). Perché invece non vuotano questo recipiente? Perché non liberare questa superficie? Perché non cercare di scoprire il significato illimitato di uno spazio totale, di una luce pura ed assoluta?

Manzoni critica l'artista che rende la propria firma un marchio come tanti. Tutto ciò che viene firmato, griffato, porta un marchio, riceve un valore economico che dipende dal marchio, non necessariamente dalle qualità dell’oggetto. E la questione riveste una straordinaria attualità, continuando ad essere uno dei problemi più seri per l' economia e l’arte.

Oltre alle uova sode firmate con l'impronta del suo pollice , ed ai palloncini riempiti di “fiato d'artista” mi piace ricordare le provocatorie e famose “merde d’artista”: scatolette contenenti rifiuti biologici, numerate da uno a trenta, per un valore complessivo fissato dall’artista in modo che fosse equivalente a quello dell’oro.


venerdì 27 luglio 2012

Un'App al giorno toglie il medico di torno.


A guardarmi intorno è ormai acclarato che lo smartphone si è imposto come nuovo prodotto di massa, ma è altrettanto vero che cio' che rende questo telefono evoluto,  anche un contenitore unico e personalizzato,  è la APP.

Ognuno infatti può attingere al suo store di riferimento e rifornirsi di qualsiasi tipo di applicazione, da quella per giocare a quella per cambiare la voce, da quella per cacciare le zanzare a quella per scoprire il cancro al seno.

Ragionavo sulle motivazioni dell'attrazione fatale verso l'universo infinito delle APP . Una, di sicuro, è la velocità, congiunta all'immediatezza. Con un semplice TAP possiamo andare sulla nostra pagina di Facebook, cercare le opinioni per un ristorante nel luogo di vacanza, tradurre velocemente un testo, e così via.

Ricordate quando anni luce fa, nel 2004, in un film (Se mi lasci ti cancello) era stata ipotizzata la possibilità di cancellare dalla memoria il dolore conseguente ad una difficile relazione d'amore?

Se pensate che sarebbe straordinario disporre di una applicazione per non soffire, mi dispiace, non posso darvi ancora l'annuncio che è stata scoperta. Ma sono convinta che siamo sulla buona strada, visto che dalla scorsa primavera possiamo agire sui sogni, introducendo dei paesaggi mentali artefatti mentre è in corso la fase REM del sonno.

Quello che mi ha divertito della ricerca dello psicologo britannico Richard Wiseman, in realtà, è la conferma che di giorno gli uomini e le donne sognano cose diverse, anche rispetto all'aspettativa di un sogno vero.





Ma avevamo ancora dei dubbi? 





martedì 24 luglio 2012

Twittate dell'altro mondo!



Another piece of good news today - @zackbogue and I are expecting a new baby boy! postcards.blogs.fortune.cnn.com/2012/07/16/may…

Questa è la frizzante formula con cui Marissa Mayer annuncia ai suoi followers che aspetta un bimbo, non prima, chiaramente, di averlo comunicato al board aziendale di Yahoo. Dove peraltro nessuno ha battuto ciglio, nonostante qualche giorno prima le fosse stato garantito, in qualità di nuovo amministratore delegato, un compenso, che include bonus e titoli, di 100 milioni di dollari per i prossimi cinque anni. Altro che mobbing!

Leggo poi che la Signorina Nicole Minetti parte per Los Angeles, dove avrebbe intenzione di iniziare una nuova attività. Evidentemente anche lei viene attratta da un Paese dove le donne sono riuscite a ottenere il rispetto che meritano.

Chissà che tra qualche anno non figuri anche lei nella “Top Ten” delle mamme più potenti d'America, come la dottoressa Cristiana Rastellini, medico che si occupa di trapianti, oltre che prima italiana scelta tra le donne che hanno raggiunto i più alti meriti nelle loro carriere, occupandosi con successo, parallelamente , della loro famiglia. A farle compagnia anche Michelle Obama, Ursula Burns (amministratore delegato di Xerox) e Padmasree Warrior, manager di Cisco.

Viva le supermamme, insomma, ora che è stato anche accertato che mettere da parte una manager perché è diventata madre potrebbe essere un errore madornale per un’azienda. Perché forse quel dirigente non era mai stato più bravo di così.

Grazie, direte voi, stai parlando di Paesi dove questo è possibile, e di situazioni di eccellenza.
Ma se almeno riuscissimo a mettere al bando la connotazione ironica e dispregiativa che si da al termine “donna-in-carriera”? E il fenomeno non è solo italiano, se anche gli inglesi hanno coniato ladettes,per indicare le donne che vivono e si comportano come gli uomini, quindi dandoci dentro con l’alcool e non solo.










domenica 22 luglio 2012

Da Leone '73.



Arrivo sempre abbastanza trafelata, per non perdere la lezione di gag o di body power delle 19,00.
Ho scelto quella palestra proprio perché è vicina all’ufficio  e la titolare è un’ amica di mia sorella.
All’inizio non capivo bene : “ Ristorante da Leone ‘73” recita l’insegna , sulla porta c’è attaccato un cartello che annuncia “SIAMO APERTI LA SERA”.
Guardavo dentro e vedevo sempre un unico avventore, che mangiava e guardava la tv .
Un signore sui 70,  canuto e avvilito, avvolto dalla penombra.
Dopo qualche giorno mi sono incuriosita ed ho chiesto a qualcuno che abita là vicino. Mi hanno detto che è il proprietario del ristorante.
Da un paio d’anni non è più lo stesso, da quando la moglie è morta non ci sta con la testa e non è più in grado di gestire l’attività, dicono . Ma ogni sera va ad “aprire” , in attesa di clienti.
Apparecchia tutti i tavoli, cucina qualcosa, si siede davanti alla tv  e… aspetta .

giovedì 19 luglio 2012

2040.


Qualche giorno fa leggo che nel 2040 uomini e donne vivranno in media 4 anni in più, con una aspettativa di vita che passerà da 84 ad 88 anni per gli uomini, e da 88 a 92 anni per le donne.

Realizzo quindi che nel 2040 rientrerò a pieno titolo nella categoria degli anziani e, come ci avvisano tutti gli istituti di ricerca e statistica, sarò anche povera - sempre che sia sopravvissuta a malattie, incidenti, cataclismi, fine del mondo, ecc. -

Però non voglio deprimermi e vado alla ricerca di qualche buona notizia.

Eccola, finalmente: alcuni scienziati hanno osservato che quando il verme Caenorhabditis elegans (C. elegans) viene spedito nello spazio, l’accumulo di proteine tossiche, che normalmente si depositano e causano l’invecchiamento dei muscoli, e’ inibito.

Siccome il minuscolo vermicello ha il dna mappato come l'uomo e caratteristiche simili per quanto concerne le cellule muscolari, i ricercatori hanno verificato altresì che dopo il soggiorno nello spazio la durata media della vita di questi simpatici lombrichi si allunga in maniera sensibile.

Siamo quindi in presenza di una strabiliante (!) tesi: la riduzione muscolare e delle ossa negli anziani è un adattamento del corpo all'ambiente e che l'assenza di peso significherebbe minore necessità di forza e resistenza. Verranno quindi avviati ulteriori studi che potrebbero dimostrare che anche l'uomo, vivendo nello spazio, potrebbe vivere meglio e più a lungo.

E' davvero una buona notizia?



martedì 17 luglio 2012

Se neanche Naomi ce la fa...


Io personalmente ho cominciato ad avvistarle a frotte la scorsa primavera. In genere fuori dai cinema multisala e nei centri commerciali.

In realtà sono facilmente riconoscibili anche da lontano, in conseguenza della deambulazione difficoltosa e della continua, forse anche vana, ricerca del “centro di gravità permanente”.

Sono le vittime del plateau con tacco 12.

Amo i tacchi, e naturalmente trovo che siano un forte strumento di seduzione; allungano la gamba, snelliscono la caviglia, conferiscono slancio alla figura, evocano potere e ricchezza ( non a caso il Re Sole amava farsi confezionare scarpe con il tacco riccamente decorato).

Ma non metterei proprio sullo stesso piano l'impegno posturale che richiede il presenziare alle cerimonie del tè in qualità di geisha, o fare l'attrice in Sex and The City, rispetto al caracollare tra una scala mobile ed un supermercato.
Qualche anno fa Barbara Alberti disse che la chirurgia estetica è il vero burqa delle donne occidentali, ed Oliviero Toscani che il dominio gay ha creato le donne anoressiche, soltanto stampelle, meno scopabili.

Quale oscura trama si nasconde dietro ad un plateau?


domenica 15 luglio 2012

Oggi mi è andata di lusso...

Stamane, alzando gli occhi al soffitto e all'ora ivi proiettata,  verificando che avevo dormito un po' di più, ho pensato esattamente questo. 

Ma già, sorseggiando il caffè,  sono andata con la mente alle chiacchiere fatte ieri con una mia conoscente che ha avuto la fortuna di partecipare ad un ricevimento di matrimonio a dir poco esclusivo.  

Non posso fare il nome della sposa, per esplicita sua richiesta (della conoscente), ma posso dire che è una super modella di origine thailandese, e che ha affittato un intero borgo dell'Umbria affinchè si celebrasse il superevento. 

Ho ascoltato racconti strabilianti di wedding planners sull'orlo di una crisi di nervi, tante e tali erano le incombenze, dall'organizzazione di tutta la parte scenografica e coreografica (lei aveva un abito di piume di cigno),  all'accoglienza degli - illustri e non - ospiti venuti da ogni angolo del pianeta. E mi sono chiesta se quello fosse  il lusso, come potrebbe desumersi dall'etimologia della parola, che deriva da "lux", luce.

Ma oggi sono ancora i gioielli e gli sfarzi l'indice del lusso, come in questo caso? Partendo dalll’esistenza di un desiderio che il bisogno non prevede, ogni cosa può essere lusso, se è ricerca narcisistica dell’inutile; se vogliamo anche la tecnologia wireless potrebbe esserlo.
Lusso però non è soltanto utilità, ma anche esclusività: il vintage è diventato una moda perché ha il potere di conferire unicità all’indumento usato e non solo: è come se il capo possedesse lo spirito di chi l’ha indossato precedentemente e regalasse un’identità al nuovo proprietario (in caso non ne possedesse una).

Ma per alcuni lusso è anche avventurarsi in viaggi estremi rischiando la vita, pur di concedersi l'esclusiva di aver vissuto quel rischio.
Non a caso, forse, lusso e lutto suonano allo stesso modo, e ai funerali e alle feste ci si veste di nero.

Mentre scrivo mi ricordo che devo occuparmi di verificare le multe che ho pagato, perchè mi è arrivato un avviso da Equitalia, e devo scrivere all'avvocato.

E allora penso che il lusso davvero può essere non doversi occupare delle cose che ti fanno perdere tempo.

 

venerdì 13 luglio 2012

Se il vegano non ti da la mano.


L'altro giorno sono stata in un negozio che vende alimenti biologici. Badate bene, continuo ad essere onnivora, ma da qualche anno sono più attenta, come la maggior parte delle persone che conosco, a quello che ingerisco.

Vado sporadicamente in questa “Bottega Verde” , a comprare biscottini privi di zuccheri raffinati da sgranocchiare in ufficio quando mi prende il crampo da fame, solitamente a metà mattinata.

Me sventurata, avevo dimenticato di portare una sportina riciclabile o una sacca di iuta, e per questo motivo ho dovuto chiedere alla cassiera un sacchetto.
Mi sono guardata intorno in quel momento: non un briciolo di empatia tra le persone che mi stavano intorno, solo sguardi gelidi e un po' supponenti.

E a darmi ragione una ricerca del giovane psicologo Kendall Eskine della Loyola University di New Orleans, secondo la quale gli acquirenti di cibo organico sono più spietati nei giudizi e indisponibili verso gli altri.

Come a dire, se ho scelto organico ho già compiuto il mio dovere, sto salvando il pianeta dall'inquinamento da pesticidi, , sto salvando gli animali dalla sperimentazione e così via, quindi ho la “moral licensing” per autorizzarmi comportamenti opposti a quelli giusti. A supporto della tesi un'altra ricercatrice aveva già dimostrato come chi acquista cibo organico sia più propenso al furto ed alla menzogna del consumatore di merendine e junk food.

Il movimento è comunque cresciuto, e a partire dal primo libro di ricette vegetariane, pubblicato in Inghilterra nel 1901, anche le “specialità” sono più variegate, fino ad arrivare ai pescetariani, e ai latto-ovo-tariani. C'è anche chi non fa sesso con chi non si nutre come lui.

E verificate quanti risultati appaiono se digitate sui motori di ricerca “veggie burger”. Pare che la ricetta più gettonata sia a base di tofu e funghi.
veggie burger

mercoledì 11 luglio 2012

Pornografia, per casalinga che tu sia...



Seppure non stupita, sono rimasta piuttosto colpita dai numeri della pornografia mondiale che gira sulle piattaforme web : dieci milioni di “ricercatori” al secondo, con una schiacciante maggioranza di cinesi (vabbè che sono il 20% della popolazione mondiale), seguiti da indiani, arabi, russi, tedeschi e italiani (al decimo posto, niente male) . I sondaggi dicono che il 70% degli uomini la guardano, ma tenderei a dedurre che il restante 30% mente.

E anche le donne non scherzano. Giovani registe, scrittrici, opinioniste del fenomeno porno crescono. Interpretandolo a modo loro, dandogli sicuramente una connotazione più raffinata e meno compulsiva. Ma alimentando sicuramente l'attenzione sul tema.

E quelle donne che hanno cavalcato la capacità virale di questo grande ventre elettronico che è internet, per conquistarsi la celebrità istantanea grazie ad un tornito sedere (guarda per esempio Paris Hilton o ancora prima Madonna) non potranno mai eliminare, nonostante soldi ed avvocati, quei filmati “amatoriali”, che magari loro stesse hanno fatto riprendere e diffondere, perchè il web è voyeur per antonomasia.

Invece trovo che sarebbe davvero contagioso, come dice il filosofo Franco Bolelli, “...se un film con sesso vero lo facessero coppie che hanno una relazione forte ed appassionante, tra di loro e con la vita.”

Se si trovasse il coraggio di mostrare che il sesso può essere anche altro che non trasgressione o esigenza fisiologica, o mero piacere fine a sé stesso, insomma le solite cose mediocrizzanti...

Ma come?

lunedì 9 luglio 2012

Obsolescenza.

È tutto brutto, tutto orribilmente brutto. La tovaglia di carta a
quadretti, la carne stoppacciosa, la gente che chiacchiera a voce
alta. Sposto lo sguardo sui ruderi dell’Acquedotto Romano... ho
freddo, non è più tempo di mangiare all’aperto. Quegli occhi verdi
a me tanto familiari, capaci di disintegrarmi il cuore e sparpagliarlo
nel cosmo trasformandolo in polvere di stelle, li sento estranei, distanti,
irraggiungibili. Anche la voce è cupa, i gesti nervosi, quasi
impacciati. Beh, normale, forse. Un periodo di superlavoro, che
prelude ad un avanzamento di carriera importante. Tutto si aggiusterà,
quando ce ne andremo da questa squallida trattoria a casa
sua, a ridere e a giocare, a nutrire il demone della nostra passione
incontenibile. Ma, ecco, mi sta dicendo che un suo ex compagno
del liceo si è sposato, che dovrà decidersi anche lui a conoscere
qualcuna papabile, da poter presentare. Eh, dico io, prima o poi
succederà. Sì sì, certo, ma faccio ancora troppi confronti con te...
potevamo essere una coppia fantastica. Mi passa un brivido lungo
la schiena, mi stringo di più nel giubbino di jeans e aspetto la mia
condanna. Non parla. Azzardo: «Lo so, sono troppo vecchia per
te». E lui, guardando la tovaglia stropicciata: «Sei una donna bella e
intelligente, non hai neanche cinquant’anni, non direi proprio che
tu sia vecchia, direi che sei obsoleta per quello che mi serve, come
diciamo noi ingegneri elettronici». Quando si dice l’uso della lingua...
Obsoleto: dal valore non più definito, potrebbe non essere
più sopportato ed escluso da versioni future. Non avverto alcun
freddo sulla pelle, ormai, ho un iceberg trafitto nel cuore.

sabato 7 luglio 2012

Troppa trama.

Non mi sto riferendo alla famosa frase del film: "Berlinguer ti voglio bene", dove l'argomento era la trama di un film porno, ma, in tempo di saldi, a cosa varrebbe la pena comprare.
Perchè, parliamoci chiaro, non esiste più un capo "must have". La moda propone così tante varianti che il concetto di diktat sembra realmente superato, e puoi trovare nella stessa boutique il pantalone a zampa con la vita alta insieme a quello slim.
D'altra parte,  in tempo di crisi e con meno soldi da investire , vale la pena scegliere il proprio stile per evitare di accumulare nell'armadio cose immettibili. E' anche più anarchico e stimolante.
Se poi di tendenze vogliamo parlare le gonne si sono allungate, i colori sono fluorescenti,  ed è aumentata la vendita dei rossetti.




Direi che ce la possiamo cavare davvero con poco.
In passato i codici vestimentari erano invece terribilmente rigidi: ventisei bauli di varie dimensioni era il minimo indispensabile che la donna elegante del XIX secolo doveva portare con sè per un viaggetto di una settimana. E se il viaggio superava il mese, il numero dei bauli poteva arrivare fino a 200. Neanche la più modaiola potrebbe reggere il confronto con una Lady che si cambiava di abito dalle 6 alle 8 volte al giorno.
Una grande rivoluzione, una grande liberazione.



venerdì 6 luglio 2012

Certe volte Roma l'ammazzerei.




Amo la mia città in una maniera totalizzante, ho tatuato nel cuore il bollino blu della romana a denominazione d'origine controllata e protetta, quella che riesce a surfare tra struggenti bellezze e stupefacenti contraddizioni, ma cavolo, a volte mi fa proprio perdere la pazienza.

Andiamo per ordine.
Ieri leggo tra le notizie di agenzia che per oggi è stato proclamato uno sciopero dei trasporti, e che il blocco inizia alle 8,30 del mattino. Bene, penso io, domani per arrivare puntuale dovrò uscire almeno mezz'ora prima, memore di tutte le volte in cui sono rimasta imbottigliata nel traffico per lo stesso motivo.

Nella scelta degli abiti da indossare posso osare anche un paio di jeans, visto che non sono previsti appuntamenti formali di lavoro, e stasera ho una pizza con gli amici.

In questo caso anche le scarpe rivestono (o ricalzano) un ruolo fondamentale - passeggiare tra i vicoli lastricati di sanpietrini con tacco a spillo è vivamente sconsigliato - scelgo quindi un sandalo di pelle morbida con tacco squadrato di circa 4 cm. E la maglietta? Blu, con scollo ampio e maniche ad aletta , quelle in voga negli anni '70.

Ma torniamo ai jeans. Sapete tutti quanto sia difficile trovarne un paio da eleggere a seconda pelle, che esalti il lato B ma che non sia troppo ampio sui fianchi, che sia morbido da portare tutto il giorno ma anche leggermente contenitivo per il rotolino che si palesa sopra il fianco.

Ecco, io oggi indosso il jeans perfetto. Ma Roma ce l'ha con me.

Per uscire prima non ho avuto il tempo di passarmi lo smalto verde acquamarina, ma ho pensato bene che durante le lunghissime pause in cui mi sarei trovata bloccata nel traffico avrei potuto compiere l'operazione.

E invece no, a sorpresa oggi niente traffico. O meglio, brevissime code a tratti, non sufficienti a tenere la mano ferma per il tempo fondamentale allo spargimento uniforme della vernice .

Questo, naturalmente, l'ho sperimentato solo dopo aver estratto il pennellino e maledetto la mia brillante idea. Brillante verde acquamarina come la macchia che mi ritrovo ora sui jeans.

Roma ti odio!

mercoledì 4 luglio 2012

La polvere sotto al tappeto.

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Scagli la prima pietra chi non ha mai detto che negli altri paesi europei o in America coloro che non pagano le tasse vengono puniti in maniera esemplare, mentre da noi tutto viene preso alla leggera.
Continuando nel parallelismo, a tutti noi sarà capitato di passeggiare in una grande città europea, verificando la pulizia e l'ordine che vige ovunque, e poi rimanere stupiti per la sporcizia ed il caos all'interno delle abitazioni private. 
Si intravede in questi esempi un rapporto piuttosto malato tra l'individuo e lo stato, una differente concezione della sfera pubblica e della cittadinanza.
E' indubbio che i motivi di questo atteggiamento discendono anche dalle nostre tradizioni culturali e storiche, ma sicuramente un'amministrazione inefficiente e oppressiva non gioca a favore di una maggiore responsabilizzazione, della condanna sociale verso chi evade.
E' vero che la pressione fiscale è oggi realmente elevata.
Ma è importante ricordare un passaggio importante, che a maggior ragione non ci consente un paragone con altri paesi economicamente avanzati: negli anni Cinquanta, quando avvenne la grande trasformazione che fece dell'Italia una potenza industriale e commerciale, l'evasione fiscale era massiccia e generalizzata. Si scelse, insomma l'ipocrisia. Ora non possiamo proprio permettercelo.






lunedì 2 luglio 2012

"Coguare" in cattività.



Parlando di donne "mature" balza sempre più spesso all'onore delle cronache (e soprattutto nelle pagine del gossip) la diffusione (relativamente recente) delle donne che si accompagnano a uomini molto più giovani (definite in inglese "cougar", coguaro).
Ad esempio dalla scorsa primavera impazzano le notizie sulla storia tra la bellissima Sharon Stone e Martin Mica (54 anni lei, 27 lui), documentata da reportage fotografici in cui i due sembrano stare molto bene insieme.
 http://www.google.it/imgres?imgurl=http://static.tuttogratis.it/gossip/fotogallery/600X537/123947/sharon-stone-e-martin-mica-si-baciano.jpg&imgrefurl=http://gossip.tuttogratis.it/fotogallery/sharon-stone-e-martin-mica-foto-sulla-spiaggia-di-los-angeles_13041_3.html&h=537&w=600&sz=53&tbnid=p4oApSpjhgkKRM:&tbnh=91&tbnw=102&zoom=1&usg=__crKbudmX99Czz0E8vjPsVfyUiXc=&docid=cRMrf_MOo2cLBM&sa=X&ei=l77xT43PGKmN4gTKr8nXDQ&ved=0CGkQ9QEwBg&dur=478
Non soltanto donne famose, bisogna dire, attraggono giovani uomini. E' vero che la preferenza maschile per donne più giovani ha una funzione "biologica" (una donna giovane è più fertile e ha più chances di procreare figli sani), ma una persona può scegliere di non sottostare alle pulsioni biologiche e rivalutare una donna "fuori mercato", ma apprezzata per la fiducia in se stessa, l'esperienza, la mancanza di drammaticità nella relazione.
Dagli Stati Uniti arrivano però brutte notizie. Dal 2009, annus horribilis per la prosperità di quel paese, i divorzi hanno subito un calo notevolissimo.
E non perchè le difficoltà abbiano rinsaldato il mito della famiglia americana, ma perchè il divorzio, soprattutto per le donne, da diritto sta diventando un lusso. Il 72% di loro ha un lavoro retribuito, ma molte hanno interrotto la loro attività in occasione della maternità, dando un calcio alla carriera e versando di meno al sistema pensionistico. Con il risultato che l'80% dei nuovi poveri sono le divorziate oltre i 50 anni.
E siccome anche in Europa il traguardo della pensione si sta allontanando, e la consistenza si sta assottigliando sempre di più, l'unica prova d'amore che una donna può chiedere ad un uomo, quando si progetta insieme di fare una famiglia e dei figli, rimane forse quella di chiedersi cosa succederebbe se tutto dovesse finire.







domenica 1 luglio 2012

Lettera d'amore da Dorothy Osborne a William Temple.

In questa giornata infuocata,  abbeveriamoci alla sorgente dei buoni sentimenti e delle belle intenzioni.

Anche se, come diceva il buon Allen in "Vicky, Cristina e Barcelona" :  solo l'amore inappagato e' davvero romantico”. 


DOROTHY OSBORNE (1627-95)
Dorothy Osborne,Lady Temple
Dorothy Osborne dovette far uscire di nascosto da casa  le sue vivaci e mordaci lettere a Sir William Temple perchè il loro corteggiamento andava contro i desideri della sua famiglia, di parte Realista, le cui finanze erano state seriamente decurtate durante la Guerra Civile e che sperava di conseguenza in un marito ricco per lei. Comununque i due  alla fine riuscirono a sposarsi e si traferirono in Olanda, dove Dorothy diventò confidente di  Maria Stuarda.


A Sir William Temple
Sono  molti ingredienti  che un marito deve avere per rendermi felice. Per prima cosa, come dice mio cugino Franklin , i nostri caratteri devono andare daccordo; e perchè questo avvenga egli deve avere un tipo di educazione simile alla mia, e accompagnarsi con le stesse persone. Cioè, non deve essere così 
Sir William Temple ( 1628-1699)
tanto gentiluomo di campagna da intendersi  solo di cani e falchi ed essere appassionato più di quelli che di sua moglie; nè essere della sorta di quelli il cui unico scopo è diventare Giudici di Pace e  una volta che uno è diventato Alto Sceriffo non leggere altro che leggi e non dedicarsi allo studio di altro che non sia la stesura dei suoi discorsi , infarciti di frasi latine che è più probabile stupiscano e spaventino quei suoi poveri vicini in lite  piuttosto di persuaderli alla calma ( . . .) Nè deve essere un Monsieur di mondo, con la testa piena di piume, fuori e dentro, che parla solo di balli e duetti  e  ha il coraggio di portare fusciacche che fanno rabbrividire tutti quelli che gli stanno intorno. Non deve essere assoultamente uno stupido, nè uno capriccioso, cafone, orgoglioso o avido;e a tutto ciò deve essere aggiunto il fatto che egli mi deve amare e io devo amare lui tanto quanto ci è possibile amare.
Senza tutto questo, la sua fortuna ,qualsiasi essa sia, non arriverebbe mai a soddisfarmi; se questo ci fosse, anche una fortuna molto piccola  mi porterebbe a non pentirmi mai della mia scelta.