domenica 18 novembre 2012

L'abusivo aggressivo.

Il parcheggiatore abusivo minacciava l'automobilista.

La notizia non mi lascia assolutamente stupita, anzi, mi porta alla mente un episodio simile: una decina di giorni fa io ed il mio compagno avevamo parcheggiato sul Lungotevere, quando si è avvicinato un tipo che, con marcato accento napoletano ha esordito: "Dottò, state attento, c'è gente che sfascia le macchine..." Il tono era mellifluo ed allo stesso tempo minaccioso, quello tipico di alcuni avvertimenti mafiosi. La risposta è stata adeguata, ed il tipo si è immediatamente volatilizzato.

Non giudicatemi perciò politicamente scorretta quando dico che questi episodi non sono che il picco di una serie di piccole vessazioni che quotidianamente ci vedono protagonisti, noi cittadini che abbiamo già il nostro da fare per sopravvivere nella giungla della grande città.

Ogni giorno ormai capita  di inciampare in un punkabbestia ubriaco che si sdraia sulle scale del parcheggio,  di assistere alla pipì di una homeless mentre mangi un panino nel bar davanti all'ufficio, di pagare oboli per canti balcanici nel tragitto del tram quando non ne hai proprio voglia.
Per non parlare di simpatici e insistenti giovanotti di colore che non ti mollano finchè non compri il loro libretto di poesie africane, o ancora di quello stuolo di asiatici che lanciano in aria inutili quanto pericolosi giochini luminosi,  che cercano di venderti per forza rose o improbabili pupazzetti. E i rom che ti puliscono il vetro dell'auto?

Sappiamo che l'aumento di questa varia umanità denuncia uno stato di degrado del vivere sociale civile, e che i problemi di marginalità o di disperazione economica possono costringere a non avere alternative. E di sicuro non è con la forza delle ordinanze che si potrà risolvere la situazione, se guardiamo anche a Paesi che hanno affrontato la questione prima di noi.

In Francia, a Parigi,  i clochard sono cinquemila, e un francese su due teme di finire in strada, non per uno sfizio romantico, ma per l'incombere delle difficoltà dovute alla crisi, che spesso spingono anche i lavoratori poveri nei luoghi di distribuzione di pasti caldi.
Hollande promette di rilanciare l'edilizia popolare costruendo 150 mila alloggi l'anno e favorendo il ritorno all'impiego di muratori, elettricisti, falegnami, idraulici.

C'è da dire che dall'inizio dell'anno a Parigi sono morti almeno 274 clochard, per mano di estremisti e teppisti, o per litigi tra alcolisti, o tra bande che si contendono spazi di accattonaggio .
Una goccia nel mare, ma la disoccupazione e la recessione non faranno che peggiorare certe tensioni. Sarà bene attrezzarci.






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