venerdì 2 novembre 2012

Antipatia, portami via...

La fisiognomica ci dice che antipatici si nasce: questione di tratti somatici - ad esempio naso aguzzo e occhi un po’ obliqui pare non trasmettano simpatia - ma antipatici soprattutto si diventa per l'atteggiamento nei confronti del mondo, a volte per aiutare snob e timidi a sentirsi meglio nei loro panni.
Oriana Fallaci già nel 1963 ci costruì un libro dal titolo esplicito "Gli antipatici", in una inchiesta che raccoglieva interviste con le star più celebri di quei tempi, svelandone alcune caratteristiche non proprio gradevoli, appunto.  Di Hitchcock, per esempio,  che aveva sempre adorato, la Fallaci non potrà fare a meno di scrivere: «Ad essere obiettivi, era decisamente schifoso: gonfio, paonazzo, una foca vestita da uomo. Non gli mancavan che i baffi. Da quel grasso di foca il sudore colava copioso ed olioso, in più fumava un puzzolentissimo sigaro che aveva il solo vantaggio di nasconderlo per lunghi secondi dietro una densa nube azzurrina».
Ma la Fallaci stessa non risultava così simpatica, forse perchè non aveva paura di usare le parole, proprio nel momento storico in cui si instaurava la dittatura del politicamente corretto,  per cui oggi per dire ciechi usiamo "non vedenti", se non addirittura "otticamente svantaggiati", per dire vecchio diciamo "anziano", per donna di servizio "colf", per spazzino "operatore ecologico". Ma questo non cambia la percezione del senso comune della gente.  Ecco, io, per esempio, preferisco gli irriverenti antipatici ai politicamente corretti.
Tra le tendenze moderne che si affiancano al malcostume delle raccomandazioni e delle corsie preferenziali, e che generano altrettanta antipatia,  ci sta sicuramente il pagamento di un extra in cambio di una priorità o di un avanzamento di posizione. Sei in fila al check-in del volo low- cost? Puoi avere un posto decente se paghi un importo aggiuntivo, così come se vuoi che i tuoi figli siano in pole position nelle attrazioni dei parchi divertimento, devi sborsare qualcosa in più. E pure i social networks, democratici per antonomasia, ti danno la possibilità (pagando) di promuovere  il tuo post mettendolo in testa alle liste degli interventi.
E comunque, diciamocelo, ci sono tanti fattori che concorrono al fatto di renderci antipatiche persone e situazioni:  aspetto fisico, gestualità, modo di relazionarsi, gusti in fatto di moda, sport, politica, religione. 
Cosa fare? 
La cosidetta psicologia positiva afferma che è sempre utile assumere un’ottica da antropologo, come se avessimo di fronte a noi un rappresentante di una tribù con usi e costumi molto lontani dai nostri. Sto cercando di allenarmi con Grillo e Renzi, tanto che mi sta diventando simpatico pure Briatore. Sarò sulla strada giusta?

2 commenti:

  1. Grillo e Renzi...sempre coraggiosa, come sempre ami le sfide vere! :)

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    1. Non si tratta di coraggio, ahimè, perchè in realtà avrei l'imbarazzo della scelta! :)

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