sabato 27 luglio 2013

In tempo di crisi, (donne) procacciatrici di cibo!

(Sirena - Giancarlo Caracuzzo)

Ai tempi della desertificazione delle opportunità lavorative , paradossalmente sono le donne ad uscire dall'ombra e a reinventarsi salari e mestieri. Lo dice l'ultimo rapporto Istat, segnalando un notevole aumento dell'occupazione femminile,  mentre vengono spazzati via stipendi maschili e giovanili.

Magari erano donne  uscite dal mondo del lavoro dopo la nascita del primo figlio, o non ci erano mai entrate,  occupandosi della cura della famiglia, o erano intenzionate a riposarsi dopo un po' di anni. Ma con un marito disoccupato o in cassa integrazione quello delle donne può diventare l'unico reddito della famiglia, con una tendenza in aumento, tanto che negli Stati Uniti, dove il fenomeno è esploso prima che da noi, le chiamano breadwinners (procacciatrici di cibo).

E alla fine, quella che dovrebbe essere una possibilità normale per donne preparate e versatili quanto e più degli uomini,  e che è stata una eccezione per i pregiudizi culturali e le difficoltà di riconoscimento del valore delle donne, diventa una costrizione ma anche una opportunità, in un momento di grande debolezza per il genere maschile.

E sarebbe bello che questa maggiore assunzione di responsabilità della donna procacciatrice all'interno della famiglia,  portasse anche una maggiore attenzione del suo compagno alla cura delle faccende domestiche, senza che per questo si senta umiliato e sminuito. E che noi donne non ci sentissimo in colpa anche per questo.
Cito, non a caso, Papa Francesco che dice, infatti: "La compassione che Dio prova per la miseria umana è paragonabile alla reazione di una madre di fronte al dolore dei figli".
La compassione è la partecipazione alla sofferenza dell'altro. Non un sentimento di pena che va dall'alto in basso. Si parla di una comunione intima e difficilissima con un dolore che non nasce come proprio, ma che se percorsa porta ad un'unità ben più profonda e pura di ogni altro sentimento che leghi gli umani. E' la manifestazione di un tipo di amore incondizionato che strutturalmente non può chiedere niente in cambio.
Grazie, Papa Francesco, speriamo di ottenere il giusto rispetto per la nostra compassione.







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