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Illustrazione di Giancarlo Caracuzzo |
Qualche tempo fa parlavo di Rex , l'ultimo e più sofisticato robot mai creato dall'uomo, e delle discussioni sull'etica, rispetto al suo utilizzo futuro.
Ora ci spingiamo oltre. Se un robot, nell'ambito delle mansioni a lui affidate, procurerà danni a persone e cose, di chi sarà la colpa? C'è tutta una giurisprudenza da inventare, e abbastanza in fretta, se pensiamo che già si utilizzano veicoli senza conducente, per esempio.
Se mi viene addosso un'auto è colpa del guidatore robot? Non sempre, dicono gli avvocati e giuristi esperti di "geek law", perchè, prendendo a prestito la vecchia giurisprudenza, anche un cavallo, che mi scalcia perchè gli passo troppo vicino e lo spavento, in alcuni casi non può essere ritenuto responsabile.
Ed il robot giardiniere? Se passa dal giardino del vicino al mio, e mi devasta la siepe, è anche colpa mia che ho lasciato aperto il cancello.
Chi acquisterà il robot, comunque, dovrà sottoscrivere un sofisticato contratto di manutenzione, per tutelare la comunità a fronte di qualche malfunzionamento.
Ma la questione più spinosa, forse, sarà sempre di più quella della violazione della privacy.
I piccoli aerei senza pilota, che vengono chiamati droni, ad esempio, sono sempre più diffusi: ora vengono utilizzati soprattutto da polizia e magistratura, ma si prevede che presto affolleranno i cieli, riuscendo ad intercettare telefonate e sms, oltre che a catturare immagini. E diversamente dalle telecamere a circuito chiuso, posizionate in luoghi fissi, ci possono seguire fin nel giardino di casa. Non ci resterà che sorridere, se ci accorgiamo che ci stanno riprendendo!