lunedì 10 settembre 2012

Sballare per ballare.


Leggo che stanotte a Roma c'è stata un'  operazione della polizia per sgominare un'organizzazione specializzata nello spaccio di Shaboo, con l'arresto di 4 italiani e 13 filippini.
Lo  Shaboo, il cui nome scientifico è cloridrato di metamfetamina, 10 volte più potente della cocaina, veniva anche  recapitato  a domicilio, ed i proventi dell'attività venivano investiti direttamente nelle Filippine.

Ho rammentato quando, negli anni '70, sedicenne, vidi uscire un ragazzo,   che mi piaceva tanto, dal bagno di una discoteca all'aperto, con un laccio al braccio.  Capii che si era fatto l'eroina, e mi spaventò molto l'idea che non gli importava nulla di farsi vedere, che il "buco" in quel momento contava più di ogni cosa.  Si, perchè allora gli eroinomani erano quasi un clan segreto,  additato anche tra chi usava  marijuana ed alcool.

E tra la fine degli anni '80 ed i primi del '90 l'eroina segnò irrimediabilmente chi ne aveva fatto uso, anche tra le persone che conoscevo: qualcuno perse i denti, qualcuno divenne portatore sano di epatite, qualcuno si ritrovò a fare i conti con lo spettro terribile dell'HIV.

Ed è anche allora che cominciò  a prendere forma  la light generation. Leggera perché priva di consistenza, per il rifiuto di  ogni impegno, perché è fatua, frivola, volubile, condizionabile, debole, superficiale.

I giovani che prendono lo Shaboo, od altre droghe sintetiche, appartengono per lo più  alla borghesia e usano le droghe per amplificare il piacere, o per surrogarlo dove non c'è,  diventando funzionali al mantenimento di una  rappresentazione della  vita che trae spunto dalle finzioni televisive o virtuali.

Le nuove droghe chimiche si muovono con leggerezza, si insinuano nelle abitudini dello sballo del fine settimana, quando i giovanissimi entrano in discoteca all'una di notte per uscirne soltanto la mattina, quando si deve affrontare il gruppo in maniera disinibita, quando si deve trasgredire in maniera "pulita": questi piccoli cristalli bianchi, considerati una  "droga etnica", sembrano così innocui, ma provocano eccitazione, insonnia, allucinazioni, istinti suicidi e omicidi.

Quando Grillo faceva soltanto il comico, raccontò una cosa che mi fece  molto ridere, di un padre che diceva alla figlia: " Invece che chiedermi di partecipare ad Amici (la trasmissione televisiva) , non ti potevi drogare come tutti gli altri?" A me sembra che tra i giovani d'oggi una cosa non escluda l'altra.


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