Non ho proprio voglia di leggerlo "Cinquanta sfumature di grigio", perchè mi è bastato pizzicare qua e là tra commenti (di amiche) e recensioni per capire che mi annoierei, come in genere mi annoia la pornografia, soprattutto quando ha l'ambizione di diventare opera , prodotto di culto.
Ho ascoltato invece l'intervista all'autore di "Cinquanta sfumature di minchia", Ottavio Cappellani, che ha avuto l'idea di scrivere un'antiromanzo sul tema, e sta tallonando l'originale nelle classifiche di vendita online.
Cappellani, ironicamente, sostiene che le femmine sicule, frustrate dalla loro condizione tuttora subordinata rispetto ai loro uomini , si sono invece scoperte di gran moda, se paragonate alla protagonista femminile, asservita completamente alle voglie e alle fantasie del maschio dominatore.
Non a caso proprio nel mio ultimo post parlavo di questi maschi sempre più femminilizzati, metrosexual, che si depilano, che se non stanno a casa con i genitori fino a quarant'anni, ad un certo punto si fanno scegliere da una compagna, di solito più affidabile e decisa di loro per molti aspetti pratici.
Non vorrei che la carenza di uomini " normali" stia portando le donne verso derive e sfumature nostalgiche:
"L'uomo deve essere educato per la guerra e la donna per il ristoro del guerriero: tutto il resto è sciocchezza. Al guerriero non piacciono frutti troppo dolci. Perciò gli piace la donna; anche la donna più dolce è amara." Friedrich Nietzsche
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