giovedì 13 settembre 2012

WeBBufale.


Surfando tra portali on-line e quotidiani cartacei,  mi sta capitando di leggere sempre più spesso di inquietanti truffe che si moltiplicano nella Rete a danno di ignari utenti, tant'è che gli americani, per loro natura un po' paranoici,  stanno  pubblicando veri e propri vademecum per difendersi, oltre a sviluppare  algoritmi  (l'ultima ricerca  è quella della Cornell University) per identificare le recensioni fasulle.

A chi non è mai capitato di andare a guardare i giudizi lasciati on line dagli altri acquirenti, prima di comprare un determinato modello di lavatrice, o il numero di stellette  su ristoranti e alberghi nel portale di Trip Advisor?

Bene, considerate che, siccome tutto ha un prezzo, una recensione entusiastica si può comprare a circa 80 euro. Se vi occorre poi lanciare un libro (aprite le orecchie amici scrittori) e non avete canali distributivi di altro genere, potete sempre contare in un "pacchetto" di 20 recensioni positive per 400 euro.

Volete 10.000 fan su facebook? 180 euro. Volete spendere di meno? Accontentatevi di 50.000 finti followers su twitter, al modico prezzo di 20 euro.

Secondo un sondaggio di tre anni fa, internet risultava al primo posto come credibilità di giudizi, seguito dalla televisione e dai giornali.

Ma come dice il vecchio proverbio: fatta la legge (la Rete siamo noi utenti),  trovato l'inganno (creiamo tanti utenti falsi per giudizi da mettere in Rete).

Non fasciamoci la testa, però. Visto anche che il presunto anonimato che il web sembra regalare, non è propriamente al riparo da verifiche, e quando navighiamo lasciamo tante tracce del nostro comportamento,  secondo me possiamo utilizzare degli accorgimenti: ogni volta che vado a leggere la recensione di un ristorante, sto attenta a vedere i commenti postati, il numero, ecc.

Attrezziamoci ed affiniamo il nostro criterio di giudizio per continuare ad usare uno strumento così importante come il Web USG (User Generated Content - dai contenuti creati dagli utenti - ), e secondo me non ce ne pentiremo.










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