sabato 22 settembre 2012

I vampiri emotivi.

Nono, non dovete immaginare location tenebrose, castelli, lupi, pipistrelli.
Nè volti emaciati,  canini aguzzi e lunghi mantelli.
Il vampiro emotivo non vi lascerà alcun forellino sul collo, ma solo confusione o spossatezza.
Potrebbe essere il vostro collega d'ufficio, apparentemente gentile o protettivo, oppure quella che si definisce la vostra migliore amica, onnipresente ed attenta. Peggio ancora, potrebbe essere il vostro fidanzato.

Questo tipo di vampiro non è un morto, ma un non-vivo. Una persona priva di una sua vitalità, di una  vita emotiva ed affettiva. Una persona che necessita dell'energia altrui per sentirsi viva e progettuale, escogitando tutti i mezzi per succhiarla,  come il vampiro aspira a nutrirsi del sangue della sua vittima.

Cercherà di affascinarvi, circuirvi, blandirvi, per poi magari instillarvi un senso di colpa e di inadeguatezza per quello che non potete offrire, di solito attenzioni e cure continue per qualsiasi motivo.  Non vi mollerà facilmente e vi "prosciugherà", non regalandovi niente in cambio e facendo strage del vostro sorriso. Non solo: ogni volta che proverete a distaccarvi  si dichiarerà addolorato e deluso, cercando di insinuare il dubbio anche nella personalità più solida ed incrollabile.

Ma il vampiro esiste perchè esiste una vittima "vergine" che per fortuna,   nella migliore tradizione cinematografica, prima o poi  sfuggirà al suo carnefice,  brandendo un crocefisso od un paletto di frassino per colpirlo al cuore.
Prima di arrivare alla depressione e all'angoscia che questo tipo di relazione genera, tenterei però di rifuggirla.

Capisco che riconoscere un vampiro emotivo non è facilissimo, ma dobbiamo allenarci a farlo.
Per quello che mi riguarda, il più detestabile è quello paranoico:  prende tutto sul personale e nulla gli accade per caso, perchè tutto il mondo cospira contro di lui!

Al secondo posto metterei, scomodando la psicologia, i vampiri bipolari, che oscillano spesso tra euforia e depressione; quando sono euforici si dedicano ad altro, quando sono depressi vi danno la colpa di quello che gli accade. Insopportabili anche per donne dedite alla salvezza del mostro.

Per finire, ricordiamoci che i vampiri hanno bisogno di un invito per entrare, come esplicitato  nel titolo del bellissimo film di Tomas Alfredson, " di cui cito una frase: Oskar: Sei molto vecchia ? Quanti anni hai? Eli:Ho dodici anni ma li ho da un sacco di tempo.






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