domenica 7 ottobre 2012

Anoressici sentimentali.


L'ha dichiarato recentemente Tiziano Ferro in una intervista: “Nella mia dieta, in questo momento, al primo posto c’è l’amore. Forse perché per tanto tempo ho sofferto di anoressia sentimentale”.

In un momento in cui, nella civiltà occidentale, le occasioni di contatto tra uomini e donne si moltiplicano, non solo nei luoghi di lavoro, di studio e di svago, ma anche nelle comunità d'incontro virtuale, esplode una pandemia che colpisce indiscriminatamente ad ogni età.

Come per chi rifiuta il cibo, l'anoressico sentimentale è qualcuno che ha individuato nell’amore la maggior fonte di sofferenza umana o, per via di traumi subiti personalmente,  e ha deciso di non soffrire mai più. Può essere stato un bambino deprivato di amore da parte dei genitori, o trattenuto dagli stessi in un rapporto a tratti seduttivo, a tratti rifiutante.  Altre volte, seppure cresciuto fiducioso e sereno, è incappato in lunghe sofferenze sentimentali in età adulta. Altre ancora, illuso di poter realizzare nel mondo imprese superiori alla media e deluso in profondità da questa aspettativa, rinuncia alla vita e fa pagare all’innamorato/a il prezzo di questa catastrofica delusione. In generale è un individio anestetizzato, che preferisce essere inseguito che inseguire, che preferisce vedere nell'altro la passione per ritagliarsi il ruolo dell'impassibile e dell'indifferente.

Non vi aspettate necessariamente un individuo solitario. All'apparenza la persona può essere socievole ed amante dei divertimenti, ma ogni qual volta si presenta il pericolo di amare, che giunge a turbare un modo di vivere regolato da abitudini e ritmi personali, rischiando di incidere l'armatura difensiva, le reazioni possono essere molteplici, e comunque esagerate. Taluni cadono in una profonda malinconia, altri in una rabbia cieca, altri ancora sviluppano una fredda razionalità che vede l'oggetto amato pieno di difetti e vizi, soltanto una fonte inesauribile di preoccupazioni. Tanto da punirlo, spesso, con la mancanza di attenzioni sessuali, che in realtà nasconde una incapacità di desiderio verso l'altro.

Dice lo psicoanalista Otto Kernberg:
In circostanze patologiche, come la patologia narcisistica grave, lo smantellamento del mondo interno di relazioni oggettuali può portare all’incapacità di desiderio erotico, accompagnata da una diffusa, non selettiva e perpetuamente insoddisfatta manifestazione casuale di eccitazione sessuale, o perfino dalla mancanza di una capacità di eccitazione sessuale.
Addirittura, care amiche, la corazza di un anoressico sentimentale potrebbe essere costituita da muscoli pompati ed attraenti. La virilità potrebbe essere esibita spudoratamente, a fronte di una carenza di desiderio.

Prima di parlare, in un'altra puntata,  dell'autismo sentimentale, una triste considerazione: la nostra condizione esistenziale è sempre più sdoppiata. Da un lato l'esaltazione della soggettività, dall'altro la voglia di esaudire innumerevoli desideri che comportano bisogni relazionali, ma che appaiono trappole da evitare.
Un cane che si morde la coda. Per fortuna Tiziano ce l'ha fatta.


Rosso relativo.














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