lunedì 28 maggio 2012

Spending review: a ognuno il suo.


Il lemma

spending review locuz. ingl. [composta dai s. spending (‘spesa, spese’) e review (‘resoconto’)], usata in italiano come sostantivo femminile invariabile. – Valutazione e monitoraggio della spesa pubblica, al fine di riesaminare le priorità e migliorare l’efficacia delle strutture.
Elaborato dalla redazione di “Lingua italiana” del Portale Treccani

Sembra che sia stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Domenico Siniscalco (II e III Governo Berlusconi), in carica dal 16 luglio del 2004 al 22 settembre 2005, ad usare per primo in Italia la locuzione.  La sua politica, però, non fu adeguatamente sostenuta dal governo cui apparteneva, e Siniscalco si dimise un anno dopo.
Certo, perché a Roma si direbbe: non puoi fare il f….. con il c… degli altri (capito, no?)
Sta di fatto che a tutt’oggi la missione sembra quasi impossibile, e Mr Bondi dovrà usare alternativamente accetta e bisturi, per ottenere qualche risultato soddisfacente.
Tutto questo mentre la crisi induce le famiglie a spendere di meno e a contrarre alcuni consumi a favore di altri beni e servizi più necessari.
Ecco, anche io mi sono ritrovata a fare un elenco delle cose di cui posso fare a meno, dividendo le spese in “capitoli”

Abbigliamento, calzature, borse: mi è pesato molto, soprattutto per le scarpe, ma sono riuscita ad operare una riduzione del 50% del budget di spesa;

Pasti fuori casa: nella pausa pranzo quasi sempre mangiavo una insalata nel  “baretto” vicino l’ufficio, ora porto qualcosa da casa.  Non mi piace molto mangiare fuori la sera, a meno che non sia per incontrare degli amici,  ed unendo l’utile al dilettevole ho operato un taglio del 50% anche per questa spesa.

Fumo: mi concedo  mediamente due sigarette al giorno , tranne momenti di socialità  in cui aumento il numero. Mai oltre 10. Ma ora compero il tabacco, invece che il pacchetto di sigarette. Il risparmio? Sempre il 50%.
Insomma, ho cominciato da qui. Servirà a qualcosa? La risposta nel bilancio consuntivo di fine anno, se non si presenteranno spese straordinarie da fronteggiare.











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