giovedì 28 giugno 2012

Tableau Vivant



Il figlio ventenne di una mia amica, gran bel ragazzo, è stato convocato per un casting.

Si tratta di partecipare ad una performance in cui attori in costume restano fermi e silenziosi, come in un quadro, che viene a sua volta filmato e fotografato.

La messa in scena è opera di uno dei più geniali e celebrati artisti italiani contemporanei, Luigi Ontani, che usa mascherarsi in vari modi, sfiorando spesso il kitsch e la provocazione fine a sè stessa, per puro spirito narcisistico.

Il nostro artista, naturalmente, ha partecipato a diverse Biennali di Venezia, ed espone in tutti i principali musei del mondo.

Ora dovrò proprio ammettere la mia profonda ignoranza nell'ambito del postmoderno, ma andando per curiosità a vedere le opere più famose di Luigi Ontani, che ora non si chiamano più opere d'arte, ma performance, gesti, azioni, mi sono imbattuta in questa:


E allora io mi chiedo, cosa è oggi l'arte? E cosa la bellezza? Per molto tempo la prima è stata identificata con la religione , affrancandosi da questo vincolo soltanto nel secolo XVIII, come bello al posto del bene assoluto, addirittura sostituendosi a Dio.

Ma ora sembra proprio che la parola bellezza sia stata addirittura estromessa dall'ambito artistico. Al suo posto si parla di emozione, o sensazione. Speriamo di non essere finiti in un binario morto.


4 commenti:

  1. Condivido la perplessità... a volte sembra che questi artisti contemporanei, narcisisti, adolescenziali ed un po' regressivi, siano colti da un'idea, un concetto, un'illuminazione che loro reputano geniale e degna di essere condivisa con l'orbe terracqueo...e son convinti che questa loro idea sia così folgorante e geniale da essere ea ipsa "bella", non bisognosa di un "involucro" che la renda opera d'arte.

    Per rimanere sul tema dell'"opera" che hai postato (o almeno credo), è come se De Andrè anzichè poetare "dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior" avesse musicato "non cresce nulla se pianti i semi nei diamanti, invece se concimi e metti merda in un vaso con i semi magari nascono i fiori". La differenza si vede, si sente, ed è ciò che rende una frase bella e l'altra no...

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  2. Io credo invece che l'arte 'brutta' ci sia sempre stata, o se non brutta almeno disturbante. Questa non è una foto pornografica nè dozzinale ed infatti viene riconosciuta come opera d'arte. So che possono essercene di simili in internet, e magari sui profili facebook, per dire. Ma la differenza è l'intenzione, questa di Ontani è una 'messa in scena', e non ostentazione, che io trovo ironica specialmente se vista nell'insieme del suo lavoro. E' proprio qui che sta la sua poesia, seguendo il paragone con De Andrè, neanche lui ha dato istruzioni precise, e l'uso delle immagini si presta a fraintendimenti.

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    1. Tea rosa, tu sostieni quello che diceva Goethe, che la bellezza è negli occhi di chi guarda.
      Ma in questo caso, allora, perdonami la metafora, molte persone dovrebbero dotarsi di occhiali adeguati. Non ho parlato di pornografia o volgarità, ma, ammettendo la mia ignoranza, di un messaggio che non risulta oggettivamente accessibile a molti.
      Ben lieta di confrontarmi con persone che, evidentemente, ne sanno molto più di me.
      Grazie. :-)

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    2. Grazie a te, sopratutto per la risposta così garbata.
      La posa di Ontani è la riproduzione di uno dei personaggi de 'Il giardino delle delizie' di Bosch.

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