mercoledì 4 luglio 2012

La polvere sotto al tappeto.

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Scagli la prima pietra chi non ha mai detto che negli altri paesi europei o in America coloro che non pagano le tasse vengono puniti in maniera esemplare, mentre da noi tutto viene preso alla leggera.
Continuando nel parallelismo, a tutti noi sarà capitato di passeggiare in una grande città europea, verificando la pulizia e l'ordine che vige ovunque, e poi rimanere stupiti per la sporcizia ed il caos all'interno delle abitazioni private. 
Si intravede in questi esempi un rapporto piuttosto malato tra l'individuo e lo stato, una differente concezione della sfera pubblica e della cittadinanza.
E' indubbio che i motivi di questo atteggiamento discendono anche dalle nostre tradizioni culturali e storiche, ma sicuramente un'amministrazione inefficiente e oppressiva non gioca a favore di una maggiore responsabilizzazione, della condanna sociale verso chi evade.
E' vero che la pressione fiscale è oggi realmente elevata.
Ma è importante ricordare un passaggio importante, che a maggior ragione non ci consente un paragone con altri paesi economicamente avanzati: negli anni Cinquanta, quando avvenne la grande trasformazione che fece dell'Italia una potenza industriale e commerciale, l'evasione fiscale era massiccia e generalizzata. Si scelse, insomma l'ipocrisia. Ora non possiamo proprio permettercelo.






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